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Il "tappeto"

di Fabio

 

Il gentile Fabio, lettore pendolare sui treni nel nord Italia, dal suo blog "Libri in viaggio" all'indirizzo www.librinviaggio.com, dopo aver letto il giallo "Un vecchio tappeto persiano" mi ha dato la sua opinione. 

 

Una notte da dimenticare, è questo quello in cui si trova coinvolto il commissario Cantagallo: due appartamenti svaligiati, oggetti di grande pregio rubati e due misteriori omicidi. Tutto in una sola sera. Cantagallo, affiancato dalla sua squadra, dovrà cercare di far luce su tutti questi misteriosi crimini, mettendo insieme le tessere di un puzzle complesso ma che, forse, porterà ad un’unica, inattesa soluzione.

Un vecchio tappeto persiano di Fabio Marazzoli è un giallo un po’ fuori dagli schemi ordinari e, inizialmente, ho faticato un po’ a entrare in sintonia con il suo stile. La storia comincia con la descrizione dei due furti a opera di due ladruncoli di bassa lega. I due ladri protagonisti dell’episodio, e il fatto stesso, sono descritti con toni molto ironici, quasi parodistici, esasperando il comportamento e i dialoghi dei due criminali in modo forse un po’ esagerato al punto da dare l’idea di trovarsi di fronte a una tipica scena della commedia all’italiana. Questo impatto iniziale, devo ammetterlo, mi ha un po’ destabilizzato. Fortunatamente, proseguendo, la storia abbandona questo eccesso pur conservando una piacevole ironia.

La particolarità del romanzo è la presenza di personaggi molto caratterizzati, ognuno con una propria e ben definita identità, e dalla scelta dell’autore di non limitarsi a raccontare l’indagine, ma di immergere la storia in un quadro più generico e familiare: Cantagallo che rientra a casa, che fa la spesa, che accompagna il figlio, la vice Nicoletta che pranza a casa per stare con marito e figli; insomma, tutta una serie di aspetti che ho apprezzato perché mi hanno permesso di conoscere i personaggi e di sentirne un po’ la mancanza alla fine della lettura.

La parte di indagine, il giallo vero e proprio, ha come obiettivo la soluzione di un duplice furto e di un duplice omicidio, apparentemente slegati tra di loro. Lo sviluppo è piuttosto semplice, ma avvincente e scorrevole e in linea di massima risulta verosimile.

Nel complesso "Un vecchio tappeto persiano" di Fabio Marazzoli è un romanzo piacevole, una lettura leggera ma allo stesso tempo coinvolgente che porta il lettore in un piccolo paese della Toscana a conoscere personaggi simpatici della cui compagnia si gode volentieri.

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Tutta la recensione la potete leggere qui

http://www.librinviaggio.com/romanzi/gialli/2016/03/un-vecchio-tappeto-persiano/

 

Il "segreto"

di Fabio

Il gentile Fabio, lettore pendolare sui treni nel nord Italia, dal suo blog "Libri in viaggio" all'indirizzo www.librinviaggio.com, si è ripetuto e dopo aver letto il giallo "Segreto fra le righe" mi ha dato la sua opinione. 

 

Qualche tempo fa ho letto e vi ho parlato del romanzo “Un vecchio tappeto persiano” di Fabio Marazzoli, oggi vi parlo invece del suo romanzo “Segreto fra le righe”, una nuova indagine del commissario Cantagallo.

“Segreto fra le righe” è un romanzo piuttosto breve ambientato in un piccolo e immaginario paese costiero della Toscana dove Cantagallo si trova in vacanza con la famiglia. Come spesso succede anche nella vita reale, il lavoro non ti abbandona nemmeno in ferie e quindi ecco ci scappa il morto.

La vittima è un giovane muratore all’apparenza morto a causa di un’accidentale caduta dagli scogli avvenuta durante la notte. Fin da subito al commissario Cantagallo, interpellato in qualità di consulente alle indagini, qualcosa non torna: quello che sembra un incidente ha tutta l’aria di essere nientemeno che un omicidio. Come nel precedente romanzo, Marazzoli immerge le indagini in un contesto di vita quotidiana: piccoli vicissitudini famigliari, riflessioni personali dei personaggi e altro ancora fanno da contorno a quella che è poi la vera e propria soluzione del caso.

Devo dire che in “Segreto fra le righe” questo aspetto è forse un po’ troppo estremizzato e l’indagine risulta alle volte un po’ messa in ombra da fatti e dialoghi non sempre connessi alla storia. Alla fine del romanzo si ha un po’ la sensazione che l’aspetto investigativo, a conti fatti, occupi poco spazio. D’altro canto è anche vero che si tratta di un romanzo piuttosto breve quindi la scelta potrebbe essere voluta, ma non mi sarebbe dispiaciuto uno sviluppo più articolato dell’indagine, soprattutto ripensando ad alcuni passaggi, anche importanti per la risoluzione del caso, che vengono forse esauriti con troppa rapidità e semplicità.

Dal punto di vista stilistico, ho con piacere notato la quasi totale scomparsa del virgolettato nel testo, dettaglio che non mi aveva entusiasmato nel precedente libro.

Nel complesso “Segreto fra le righe” è un romanzo leggero e piacevole che ha accompagnato i miei spostamenti pendolari per qualche giorno insieme a un simpatico gruppetto di personaggi che hanno conservato la semplicità e la genuinità che li aveva caratterizzati già nel precedente libro.

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​Tutta la recensione la potete leggere qui

https://www.librinviaggio.com/romanzi/gialli/2017/03/segreto-fra-le-righe/

 

La presenza di personaggi molto caratterizzati e di immergere la storia in un quadro più generico e familiare: tutta una serie di aspetti che ho apprezzato perché mi hanno permesso di conoscere i personaggi e di sentirne un po’ la mancanza alla fine della lettura.

Fabio - Libri in viaggio

 

Lo consiglio per un pomeriggio al mare, in un prato o anche a casa in compagnia di un bel ventilatore.

 

Cosa aspettate a conoscere il commissario Cantagallo?

Virginia - Le recensioni della libraia

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